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Il Consiglio dei ministri, nella seduta di mercoledì 3 luglio 2024, ha approvato il decreto legislativo che razionalizza i controlli sulle attività economiche, promuovendo un approccio collaborativo tra autorità e imprese.
Il provvedimento, frutto della collaborazione tra i ministri Zangrillo, Urso e Giorgetti, introduce il principio del “controllo collaborativo” e prevede, tra le altre misure, l’impossibilità di ispezioni multiple sullo stesso operatore e l’introduzione di un sistema di identificazione del rischio.
Verso un controllo collaborativo
Il provvedimento, che ha già ottenuto il parere favorevole in sede di Conferenza unificata, rappresenta una svolta significativa per il sistema produttivo italiano.
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottolineato come questa riforma segni un cambio di paradigma nei rapporti tra autorità e imprese, passando da una logica sanzionatoria a una preventiva. “Il nostro obiettivo è incentivare comportamenti virtuosi attraverso la fiducia reciproca“, ha dichiarato Zangrillo, aggiungendo che i controlli saranno ottimizzati per essere più efficaci senza aumentarne la quantità.
Il principio guida del nuovo sistema è il “controllo collaborativo“, che mira a guidare le imprese nel corretto svolgimento delle loro attività piuttosto che punire chi non è in regola.
Tra le novità principali c’è l’impossibilità di effettuare ispezioni diverse in contemporanea sullo stesso operatore, la limitazione delle ispezioni a sorpresa e la valorizzazione del contraddittorio anche nella fase sanzionatoria.
Razionalizzazione e Innovazione
Il decreto legislativo introduce anche un sistema di identificazione del rischio che consente di rilasciare un bollino di “basso rischio” alle imprese meritevoli.
Queste aziende avranno il diritto di essere sottoposte a controlli con un intervallo minimo di un anno, rafforzando il rapporto di fiducia reciproca tra istituzioni e attività economiche.
Per eliminare duplicazioni e sovrapposizioni nei controlli, le amministrazioni dovranno censire tutti i controlli previsti dalla legislazione vigente.
Questo censimento sarà elaborato dal Dipartimento della Funzione pubblica, che individuerà i controlli da eliminare, sospendere, programmare periodicamente o rafforzare. Uno strumento chiave in questo processo sarà il fascicolo informatico d’impresa, contenente tutte le informazioni necessarie per evitare la ripetizione dei controlli.
Il decreto prevede inoltre un periodo di franchigia per le imprese che superano positivamente un controllo, rafforzando la fiducia tra istituzioni e imprese rispettose delle norme.
Sono escluse da questa franchigia le attività derivanti da indagini giudiziarie, segnalazioni qualificate di terzi e controlli in materia di sicurezza sul lavoro.
Diritto all’errore scusabile
Un’altra novità significativa introdotta dal decreto legislativo è il “diritto all’errore scusabile” per infrazioni meno gravi e di carattere formale. Questo diritto prevede l’obbligo di una previa diffida, permettendo agli imprenditori in buona fede di sanare le proprie posizioni senza incorrere in sanzioni. Se l’operatore non ottempera alla diffida, le sanzioni saranno invece aggravate.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato: “Finalmente il nostro Paese si dota di un sistema di controlli più razionale ed efficace, avviando un nuovo approccio collaborativo tra pubblica amministrazione e tessuto produttivo. Una riforma sfidante e innovativa che dimostra che il governo è dalla parte di chi produce, al fianco delle imprese“.
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