di CRISTINA BARTELLI (da Italia Oggi) Riforma fiscale sold out. I due fondi serbatoio per l’attuazione della legge delega di riforma fiscale, il fondo per la riduzione della pressione fiscale e il fondo di attuazione della riforma hanno già tutte le risorse impegnate per il 2024 e, con il tredicesimo decreto legislativo di attuazione, approvato ieri, si chiude idealmente la prima fase del 2024 sia per il rinvio del reperimento risorse nel 2025, sia per dare spazio a tutta la fase attuativa. Dunque è in questo scenario che va letta la battuta d’arresto e riformulazione del bonus tredicesime approvato ieri dal consiglio dei ministri ma con l’orizzonte temporale del 2025. E’ questo in sintesi quanto illustrato dal padre della riforma fiscale, il viceministro Maurizio Leo durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera, in prima lettura, al decreto legislativo su riforma di IRPEF, IRES e reddito agricolo e al decreto legge coesione. Sull’azione di riforma Leo lo ha ribadito più di una volta: « Con questo tredicesimo decreto abbiamo fatto gran parte della riforma fiscale, attesa dagli anni Settanta, che fissa regole certe e alleggerisce il carico per le imprese ed i cittadini. Tutto quello che è stato fatto, ci tengo a sottolinearlo, è stato fatto con una attenzione rigorosa ai conti pubblici», sottolinea Leo che guarda già agli impegni 2025: «Nel 2025 il primo obiettivo è consolidare le tre aliquote IRPEF e spingerci ancora oltre. Vedremo poi il risultato dal concordato preventivo biennale, con cui vogliamo tendere una mano alle partita Iva ma vogliamo che al tempo stesso loro dichiarino redditi coerenti con la capacità contributiva. Speriamo con tutto questo di recuperare risorse per venire incontro al ceto medio». Bonus tredicesima nel 2025. Leo spiega che la scelta dell’integrazione della tredicesima si colloca nella scia delle misure prese per sostenere il lavoro dipendente, accanto a cuneo fiscale, riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, dei premi di produttività e dei fringe benefit. «Il governo è venuto incontro alle fasce medio basse e ha aggiunto un ulteriore beneficio, nel momento particolare di fine anno, inizio anno nuovo, ulteriore sostegno a vantaggio monoreddito o monogenitoriale», questa secondo Leo la logica a base della norma. Il costo della misura che andrà sul 2025 è di circa 100 mln di euro e così come è stata congegnata impatterà su una platea di 1.100.000 contribuenti. Ne potranno beneficiare attraverso una erogazione da parte del sostituto di imposta, soggetta a ritenuta, nella busta paga di gennaio 2025, coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente fino a 28 mila euro da intendersi, specifica Leo, come reddito complessivo, «tutti i redditi posseduti non devono superare i 28 mila euro» Leo è consapevole che si lascia ancora indietro il ceto medio: «è il primo tassello di quello che intendiamo fare per le tredicesime, quello che ci tengo a dire è che non abbiamo visione strabica, prestiamo attenzione al lavoro dipendente come a quello delle imprese o del lavoro autonomo ma», ripete Leo, «dobbiamo però trovare equilibrio per le coperture che è la nostra stella polare». L’avente diritto autocertificherà il reddito al sostituto di imposta e questo procederà al pagamento del bonus: «previa dichiarazione. Si tratterà di definire gli aspetti tecnici». La nota di palazzo Chigi specifica che il bonus da intendersi in 100 euro lorde si applicherà una imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti. Le novità sul lavoro dipendente. Il viceministro spiega che nella parte del decreto approvato, relativo alla riforma del lavoro dipendente, c’è una novità per i fondi integrativi del servizio sanitario nazionale: sarà prevista la deducibilità parziale e non concorrenza al reddito a condizione dell’iscrizione a anagrafe fondi sanitari integrativi. Novità, poi, per il lavoratore dipendente per cui il datore di lavoro stipula una polizza assicurativa per un familiare in situazione di disabilità, «questa polizza configurerà un elemento che non è fringe benefit», spiega Leo. Superdeduzione al 120% per le assunzioni. Per quanto riguarda la superdeduzione del 120% per le assunzioni Leo conferma che si tratta di un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione di questa disciplina”. Ci sarà, un effetto retroattivo dall’1 gennaio del 2024, perché se sono state fatte assunzioni in quel lasso temporale. “L’importanza di questo decreto è chiarire bene che cosa succede nell’ambito dei gruppi, perché se ci si va a spostare da una società ad un’altra di un gruppo, ovviamente non devono essere realizzati i benefici, perché rimaniamo sempre nello stesso perimetro dell’impresa sostanziale” evidenzia Leo. * Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 1 maggio 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)
Riforma fiscale, risorse sold out
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