di FRANCESCO CERISANO (da Italia Oggi) Grandi opere Pnrr rallentate dalla burocrazia. Della velocizzazione degli interventi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza non sembrano aver ancora beneficiato i progetti infrastrutturali che cubano un terzo di tutto il Recovery Plan. Servono infatti ancora 380-390 giorni per una conferenza di servizi che riunisca allo stesso tavolo le amministrazioni coinvolte nel rilascio di nulla osta e autorizzazioni. E questo, nonostante la sezione Pnrr istituita all’interno del Consiglio superiore dei lavori pubblici, il massimo organo tecnico consultivo dello Stato in seno al ministero delle infrastrutture, sia ormai in grado di licenziare pareri in tempi stretti: 45 giorni per un parere tecnico, 15 per una determinazione motivata, l’atto che dà il via libera alla fase dell’affidamento. Ma nel mezzo si crea un imbuto, quello rappresentato appunto dalla concertazione in conferenza dei servizi, che per quanto velocizzato rispetto al passato non riesce a scendere sotto l’anno di attesa. A lanciare l’allarme nel corso di un convegno sul Pnrr organizzato alla Camera dei deputati dalla Lega,è stato Andrea Ferrante, presidente della Sezione Speciale Pnrr del Consiglio superiore dei lavori pubblici. La sezione ha finora esaminato progetti per 25 miliardi “e quelli che arriveranno”, ha osservato, “avranno meno tempo a disposizione”. “In totale si tratta di 10 maxi opere, procedimenti lunghi e frastagliati su cui il Mit ha rispettato fin da subito i tempi per i pareri”. Il problema, come detto, sono i tempi biblici per la conclusione delle conferenze dei servizi, perché, come ha spiegato Ferrante, se è vero che il Consiglio superiore dei lavori pubblici è oggi in grado di licenziare un parere tecnico in 45 giornie una determinazione motivata in 15, nel mezzo si può attendere fino a 390 giorni per un nulla osta della conferenza. Un nulla osta senza il quale il Consiglio superiore dei lavori pubblici non può rilasciare la “bollinatura” per l’affidamento. “Si tratta comunque di tempi ridotti rispetto al passato”, ha ammesso, “ma si potrebbe fare meglio con qualche intervento normativo e procedimenti integrati che facciano dialogare più velocementei tre soggetti coinvolti: oltre al Cslp, la commissione Via (Valutazione impatto ambientale) del ministero dell’ambiente e il ministero della cultura”. Di qui l’appello a giungere presto a una “riflessione condivisa per intensificare la collaborazione tra i tre ministeri”. Sanità Sul tema spinoso delle rimodulazioni agli investimenti nel settore della sanità da cui scaturirebbero tagli occulti, il sottosegretario al Mef, Federico Freni ha chiarito che la missione sanità del Pnrr “è rimasta uguale”. “C’erano15,6 miliardi e ci sono ancora”, ha precisato. “Semplicemente c’è stata una riparametrazione degli obiettivi, come accaduto per le case di comunità: avevamo previsto di costruirne 1.350, ma il caro materiali ha fatto sì che con gli stessi soldi se ne potessero realizzare solo 1.038. Questo non significa che siano state tolte risorse alla misura. * Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 9 maggio 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)
Pnrr, tempi lunghi per i pareri
Italia OggiLeggi anche
25/12/24
Tutti contro tutti sul servizio idrico della Puglia (che però funziona)
di STEFANO POZZOLI (dal Sole 24 Ore)Come avere un tema di rilevanza nazionale, ovvero quello del Ser…
04/06/24
Asili nido, i fondi ad hoc per i livelli essenziali utilizzabili fino al 2027
di ELENA BRUNETTO e PATRIZIA RUFFINI (dal Sole 24 Ore)I contributi destinati agli asili nido e al tr…
04/06/24
Dopo il Covid, Italia in testa
di FRANCO BECHIS (ItaliaOggi)Sono state le banche il settore dell’economia italiana a guadagnare per…
03/06/24
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento