Per i nuovi artigiani l’avvio è semplificato: stop alle comunicazioni

Il Sole 24 Ore
29 Aprile 2024
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di Alessandro Galimberti (Il Sole 24 Ore) Semplificazioni. La conversione in legge del decreto «Pnrr» 19/2024 cancella molti adempimenti burocratici per più di quaranta attività tradizionali
Fare impresa – artigianale – senza passare dal “via” delle autorizzazioni comunali. Con la conversione in legge del decreto 19 del 2 marzo scorso – Pnrr e semplificazione amministrativa, definitivamente approvato dal Senato il 23 aprile e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale- per un foltissimo gruppo di attività non serve più alcuna comunicazione preventiva agli sportelli comunali: basta iniziare ad esercitarla – al netto ovviamente dell’iscrizione in camera di commercio e della compliance fiscale. La regola vale per le attività più tradizionali – dal falegname al muratore passando per il fabbro e l’arrotino – a quelle più trendy (graphic designer, operatore di edilizia acrobatica, prestatore di servizi informatici multimediali), fino alle risorse più scarse sul mercato – riparatore di elettrodomestici e apparecchi elettronici, riparatore di macchinari e utensili, serramentista, riparatore di strumenti musicali.La norma ispirata a un liberismo di massimo grado – e forse anche a contrastare la perdurante crisi di vocazioni per alcune attività molto “pratiche” – apre a un ventaglio amplissimo di tipologie di imprese – come si può leggere nella scheda a lato – che, di fatto, potranno evitare di rivolgersi allo Sportello unico per le attività produttive del proprio comune per ottenere il “placet”.
La deregulation in vigore dal marzo scorso e ora definitivamente confermata, stabilisce infatti che «l’avvio, la variazione, la sospensione, il subingresso e la cessazione delle attività di impresa artigiana» indicata nelle tabelle «non sono soggette a titoli abilitativi, segnalazione o comunicazione». La regola sarà ovviamente applicata da tutte le amministrazioni locali, comprese quelle delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, anche se «restano fermi i regimi amministrativi previsti dalla normativa di settore», gli adempimenti contemplati dalla legge sull’artigianato e quelli che fanno riferimento alla normativa dell’Unione europea. La “deregulation” comunale dovrà in ogni caso essere portata a compimento da tutte le amministrazioni entro il 31 dicembre del 2024.
Secondo il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo «per l’avvio di una falegnameria erano necessari una ottantina di adempimenti, per lo più prassi prive di fondamento giuridico. Oneri amministrativi a carico delle imprese che vengono ridotti uniformando il quadro normativo ed eliminando il titolo abilitativo per l’avvio delle attività. L’intervento riduce in modo drastico gli adempimenti, con un risparmio medio di oltre 2mila euro. Il titolo abilitativo, la cosiddetta Scia con i relativi allegati, viene eliminato anche per il calzolaio – per fare un altro esempio – azzerando i tempi e abbattendo i costi per l’avvio dell’attività. Costi ‘burocratici’ azzerati anche per l’apertura di una sartoria».
* Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 28 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)

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