Con
legge regionale n. 9/2010 la Regione Molise ha emanato la disciplina delle attività agrituristiche. La legge riconosce tale titolarità solo agli agriturismi che appartengono a operatori agricoli e che quindi possono disporre di prodotti della terra coltivata dai conduttori degli stessi esercizi turistici. La nuova disciplina si prefigge una concreta utilizzazione della cosiddetta “filiera corta”, ma anche delle Fattorie Didattiche considerate, a ragione, veri e propri strumenti per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni rurali, oltre che per la promozione dei prodotti agroalimentari, prevede anche misure destinate ad incentivare le iniziative turistiche a favore di soggetti svantaggiati. Successivamente è stata emanata la legge n. 12/2010 correttiva in alcuni punti della precedente normativa, soprattutto con riferimento all’articolo 10 di cui alcuni commi sono stati soppressi o modificati, in particolare al comma 4 è stato ridotto il numero di pasti giornalieri che l’agriturismo poteva preparare da 72 a 50. Questo non ha comunque placato le proteste delle associazioni di categoria, la FIPE fra tutte, che teme che l’agriturismo, nel momento in cui diventa un ristorante mascherato, magari che organizza banchetti con prodotti surgelati, diventa invece un concorrente sleale, che non fornisce alcuna garanzia al consumatore finale.
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