L’unicità si riferisce alla caratteristica dell’ente di coordinamento di essere unico e distinto rispetto agli enti coordinati. In altre parole, è l’unico soggetto che svolge il ruolo di coordinamento tra gli enti coinvolti.
Questa unicità può essere determinata da vari fattori, come ad esempio la sua istituzione in termini generali e astratti da parte di una disposizione normativa, generale e astratta, di rango proprio e la designazione formale attraverso una disposizione specifica, di natura organizzativa, da parte dell’autorità competente, conferita all’ente di coordinamento.
L’unicità garantisce, dunque, che l’ente di coordinamento abbia un’identità chiara e riconoscibile, che gli permetta di esercitare un guida e, in certo senso, un’attività di controllo sulle attività degli enti coordinati.
La terzietà è una caratteristica che si applica agli enti coordinati rispetto all’ente di coordinamento: l’esser terzo, sotto il profilo organizzativo e funzionale, rispetto al soggetto di coordinamento e all’utente finale. Essi sono chiamati a collaborare con l’ente di coordinamento e con gli altri enti coordinati, su input del primo.
Sia l’unicità che la terzietà sono qualità fondamentali per garantire un processo di efficace coordinamento.
L’unicità dell’ente di coordinamento permette di avere una figura di riferimento chiara e riconoscibile, che può assumere decisioni e orientare gli enti coordinati. Al contempo, la terzietà degli enti coordinati assicura che essi siano in grado di fornire i feedback necessari.
In sintesi, l’ente di coordinamento si distingue per la sua unicità; gli enti coordinati devono manifestare terzietà nell’interazione con l’ente di coordinamento e con gli altri enti coinvolti. Queste caratteristiche contribuiscono tendenzialmente a promuovere un processo di coordinamento trasparente ed efficiente tra tutti i soggetti coinvolti.
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