I minori interdetti dall’acquisto e dal consumo di tabacco, con pesanti sanzioni per i commercianti che sgarrano. Le sigarette spente per chi guida. Un Fondo anti-tabagismo sarà alimentato anche dall’aumento delle accise su sigarette, sigari, tabacco da fumo e da fiuto. Lotta al tabacco, seconda puntata.
Dopo la “legge Sirchia” del 2003, il Parlamento allarga la no smoking area. E lo fa una volta tanto in maniera bipartizan, nel segno della prevenzione e della difesa dei minori e dei non fumatori. In tempi anche rapidi, lobbies permettendo.
A dare il nuovo altolà al fumo è un disegno di legge firmato da Ignazio Marino (Pd) e Antonio Tomassini (Pdl), che la commissione Igiene e sanità del Senato sta esaminando in sede deliberante – corsia veloce, dunque – e su cui l’altro ieri sono stati ufficializzati 70 emendamenti (ma altri ne stanno arrivando), anche del relatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (Pdl) e degli stessi Tomassini e Marino.
Le prossime settimane saranno decisive ma la commissione ha intenzione di stringere i tempi. Il giro di vite anti-tabacco si consuma in dieci articoli.
A partire dal divieto di acquisto e di consumo di «prodotti da tabacco» per i minori di 18 anni nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, che però con le modifiche si chiede di rendere “assoluto”, luogo pubblico o meno.
Altrimenti, sanzioni severe per i commercianti, tenuti a chiedere un documento d’identità: da 250 a 1.000 euro di multa (il doppio se l’infrazione è ripetuta) e sospensione di un mese della licenza (sei mesi dopo la prima infrazione).
I distributori automatici dovranno essere dotati di un sistema automatico di rilevazione dell’età dell’acquirente «tramite lettura di carte a banda magnetica».
Il divieto di fumo viene esteso alle «scuole di ogni ordine e grado», ma gli emendamenti, anche del relatore, vanno oltre. Il divieto si propone che valga anche «nelle aree esterne di pertinenza» di tutte le scuole, delle università, degli ospedali e dei luoghi di assistenza e cura. Una modifica dell’Idv (Bellisario) lo estende a chi è alla guida di veicoli. Stretta proposta anche sui pacchetti di sigarette e sigari: al massimo dieci pezzi.
Alle confezioni, inoltre, andrà allegato obbligatoriamente un foglietto illustrativo (come i bugiardini dei farmaci) che indichi sostanze ed effetti pericolosi per i consumatori. Viene poi proposto un Fondo per la prevenzione e la riduzione dei danni da tabagismo, con corsi obbligatori per i medici e tutto il personale pubblico.
Ad alimentarlo sarà anche il 10% dell’aumento delle accise su «sigari, sigaretti naturali, tabacco da fumo e da fiuto». Se terrà la versione iniziale, che già fa tremare i sigari nostrani.
Tanto che sta spuntando l’ipotesi di dedicare al Fondo lo 0,1% delle entrate delle accise attuali. Si vedrà, anche cosa ne pensa il ministro Tremonti.
Fonte: La Gazzetta degli Enti locali 25/2/2010
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento