In particolare, l’articolo 2 stabilisce che l’editore o l’importatore determinano il prezzo da apporre su ciascuna copia e dispone che il prezzo effettivo di vendita al consumatore finale (compresa la vendita per corrispondenza e on line) non contempli sconti superiori:
• al 15 per cento (tranne che per alcune categorie di libri)
• al 20 per cento per altre categorie (libri venduti in occasione di manifestazioni fieristiche; libri venduti a biblioteche, archivi e musei pubblici e così via) e stabilisce inoltre una disciplina specifica per le campagne promozionali.
Per altre notizie http://www.parlamento.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/testi/37051_testi.htm
Legislatura 16º – Disegno di legge N. 2281-B
Art. 1.
(Oggetto e finalità generali)
1. La presente legge ha per oggetto la disciplina del prezzo dei libri.
2. Tale disciplina mira a contribuire allo sviluppo del settore librario, al sostegno della creatività letteraria, alla promozione del libro e della lettura, alla diffusione della cultura, alla tutela del pluralismo dell’informazione.
Art. 2.
(Disciplina del prezzo dei libri)
1. Il prezzo al consumatore finale dei libri venduti sul territorio nazionale è liberamente fissato dall’editore o dall’importatore ed è da questo apposto, comprensivo di imposta sul valore aggiunto, su ciascun esemplare o su apposito allegato.
2. È consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attività di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato ai sensi del comma 1.
3. Ad esclusione del mese di dicembre, agli editori è consentita la possibilità di realizzare campagne promozionali distinte tra loro, non reiterabili nel corso dell’anno solare e di durata non superiore a un mese, con sconti sul prezzo fissato ai sensi del comma 1 che eccedano il limite indicato al comma 2 purchè non superiori a un quarto del prezzo fissato ai sensi del predetto comma 1. È comunque fatta salva la facoltà dei venditori al dettaglio, che devono in ogni caso essere informati e messi in grado di partecipare alle medesime condizioni, di non aderire a tali campagne promozionali.
4. La vendita di libri ai consumatori finali è consentita con sconti fino ad una percentuale massima del 20 per cento sul prezzo fissato ai sensi del comma 1:
a) in occasione di manifestazioni di particolare rilevanza internazionale, nazionale, regionale e locale, ai sensi degli articoli 40 e 41 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
b) in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale, centri di formazione legalmente riconosciuti, istituzioni o centri con finalità scientifiche o di ricerca, biblioteche, archivi e musei pubblici, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, educative e università.
5. I commi 1 e 2 non si applicano per i seguenti prodotti:
a) libri per bibliofili, intesi come quelli pubblicati a tiratura limitata per un ambito ristretto e di elevata qualità formale e tipografica;
b) libri d’arte, intesi come quelli stampati, anche parzialmente, con metodi artigianali per la riproduzione delle opere artistiche, quelli con illustrazioni eseguite direttamente a mano e quelli che sono rilegati in forma artigianale;
c) libri antichi e di edizioni esaurite;
d) libri usati;
e) libri posti fuori catalogo dall’editore;
f) libri pubblicati da almeno venti mesi e dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dall’ultimo acquisto effettuato dalla libreria o da altro venditore al dettaglio;
g) edizioni destinate in via prioritaria ad essere cedute nell’ambito di rapporti associativi.
6. Il prezzo complessivo di collane, collezioni complete, grandi opere, fissato in via preventiva ai sensi del comma 1, può essere diverso dalla somma dei prezzi dei singoli volumi che le compongono.
7. Alla vendita dei libri non si applicano le norme in materia di vendite promozionali, di saldi di fine stagione e di disciplina del settore della distribuzione commerciale di cui ai commi 1, lettere e) e f), 3 e 4 dell’articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248.
8. La vendita di libri, effettuata in difformità dalle disposizioni del presente articolo, comporta l’applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 22, comma 3, e 29, commi 2 e 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.
9. Il comune vigila sul rispetto delle disposizioni del presente articolo e provvede all’accertamento e all’irrogazione delle sanzioni previste al comma 8; i relativi proventi sono attribuiti al comune nel quale le violazioni hanno avuto luogo.
Art. 3.
(Efficacia e abrogazione. Relazione al Parlamento)
1. Le disposizioni della presente legge si applicano a decorrere dal 1º settembre 2011.
2. A decorrere dalla data di applicazione delle disposizioni della presente legge è abrogato l’articolo 11 della legge 7 marzo 2001, n. 62.
3. Decorsi dodici mesi dal termine di cui al comma 1, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro per i beni e le attività culturali e con il Presidente del Consiglio dei ministri ovvero, se nominato, con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, nel quadro delle rispettive competenze, trasmette alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria, che provvede al successivo inoltro alle Camere, una relazione sugli effetti delle disposizioni della presente legge sul settore del libro.
Art. 4.
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. I comuni provvedono alle attività di cui al comma 9 dell’articolo 2 con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Franco Levi del Partito Democratico, primo firmatario del provvedimento che disciplina il prezzo dei libri,”La legge rappresenta un punto di equilibrio tra le esigenze degli editori, dei librai e dei consumatori ed è il frutto di un ascolto lungo ed attento di tutte le parti e di tutti gli operatori, i più grandi come i più piccoli, e di un tenace lavoro parlamentare che ha permesso di portare ad un consenso unanime tanto alla Camera quanto al Senato”.
Il provvedimento entrerà in vigore dal prossimo 1 settembre, giorno in cui i librai, grandi e piccoli, e tutti gli altri punti di vendita al dettaglio, dalla grande distribuzione ai siti di vendita on-line, potranno vendere i libri con sconti fino al massimo del 15 per cento. Inoltre, sempre dal prossimo 1 settembre gli editori, per sostenere le vendite dei libri da loro pubblicati, potranno effettuare campagne promozionali offerte alle medesime condizioni a tutti i canali della distribuzione, di durata massima di 30 giorni, con sconti fino al massimo del 25 per cento.
Tuttavia, la suddetta legge, non contempla il mercato degli e-book, questo a causa del fatto che l’Iva applicara ai testi cartacei è differente da quella sui testi elettronici. Si pone, a questo punto, un problema di regolamentazione di questo mercato.
Come ha aggiunto Polillo, ”La legge migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilita’ di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni. In questo modo si e’ cercato di garantire in maniera sostanziale le librerie che si rivelano risorsa fondamentale per la diffusione della cultura nel nostro Paese anche in un periodo di grande sofferenza economica. L’AIE e’ stata tra i primi e principali sostenitori della legge e negli ultimi due anni ha lavorato alacremente per raggiungere questo successo anche attraverso la necessaria dialettica tra tutte le parti in causa, arrivando a questa stesura che riesce a tenere conto di tutti gli interessi.”
Il Governo, tra 12 mesi farà una verifica sul campo per testare gli effetti della legge, per poi riferirli in Parlamento.
Nonostante questa legge rappresenti una buona notizia, per aiutare il settore dell’editoria ad uscire dalla crisi in cui si trova, si ha bisognodi altri interventi come ad esempio potrebbero essere dei finanziamenti agevolati per le librerie, oppure sgravi fiscali per l’acquisto dei libri.
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