Alla luce della sentenza del 18 gennaio 2022 n. 00539 REG. del TAR Lazio, si chiede, per i Comuni che hanno già provveduto al rinnovo fino al 2032 delle concessioni di posteggio per il commercio su aree pubbliche e che, pertanto, hanno chiuso il procedimento avviato nel dicembre 2020 nel rispetto della legge vigente e sulla base dei requisiti richiesti dal DM 25 Novembre 2019, quale è l’iter amministrativo da seguire?
La situazione è ancora in essere e non è stata completamente definita.
I comuni che materialmente hanno già effettuato i rinnovi di dodici anni rilasciando la proroga alle concessioni non devono fare assolutamente niente, salvo attendere eventuali, quanto improbabili, disposizioni contrarie da parte dello Stato.
La sentenza del TAR Lazio può essere presa solamente in considerazione relativamente all’istanza cui si riferisce, ma non può influire sulla validità della legge 145/2018 che aveva materialmente sottratto alla disciplina della direttiva europea 123/CE/2006 il commercio su area pubblica.
Diverso orientamento invece è stato quello delle due sentenze del Consiglio di Stato, la n. 17 e la n. 18, del novembre 2021, le quali asseriscono che la direttiva 123/CE/2006 è norma europea self executing, ovvero di immediata applicazione, mentre i trattati dell’unione attribuiscono tale stato, “self executing” solamente ai regolamenti europei; infatti, le direttive possono essere considerate tali solo se possiedono tutte le caratteristiche e le indicazioni per una automatica e immediata applicazione della direttiva, ovvero solo nell’ipotesi che non necessitino di un recepimento da parte degli stati membri (cosa che invece fu necessaria per poter applicare la direttiva Bolkestein attraverso l’emanazione del D.lgs. 59/2010, che fu sottoposto all’esame dell’Europa).
Si ritiene, pertanto, che entro i prossimi 100 giorni – tanti infatti sono quelli che ancora mancano dal termine utile per terminare la proroga al rinnovo delle concessioni – lo Stato dovrà indicare se dovremo percorrere la strada europea, e quindi rinnovare le concessioni attraverso il bando pubblico, oppure quella tracciata dalla Legge 145/2018, che determinò lo strappo dall’Europa e la conseguente apertura delle procedura di infrazione contro l’Italia … oppure procedere con un nuovo ed ulteriore rinvio, quindi decidere di non decidere.
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