IL CASO – trattenimento – chiesa – imprenditorialità

23 Aprile 2019
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Si chiede se un’attività di trattenimento che per le sue caratteristiche è da autorizzare ai sensi del 68/69 TULPS, qualora si svolgesse all’interno di una chiesa o di qualunque altro edificio di culto, sarebbe ancora soggetto a procedimento autorizzatorio. Il dubbio nasce dal fatto che le condizioni di sicurezza dei luoghi devono essere verificate indipendentemente dai luoghi, infatti dal punto di vista della sicurezza, a parere di chi scrive, non vi è alcuna differenza fra assistere più o meno passivamente ad una funzione religiosa o ad una rappresentazione teatrale o musicale. Per maggiore chiarezza pongo la domanda in altri termini: perché lo svolgimento di un a funzione religiosa alla quale un pubblico anche vasto, in un luogo pubblico e al chiuso assiste in modo più o meno partecipato è un’attività libera, mentre negli stessi luoghi e le stesse condizioni di pubblico una rappresentazione spettacolare si autorizzerebbe ai sensi del TULPS ? La discriminante è solo l’imprenditorialità?

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