Si chiede se l’imprenditore agricolo possa effettuare cottura della carne alla brace (prodotto acquistato da terzi salva la verifica dei limiti di prevalenza prodotti propri e fatturato) per la vendita e/o per il consumo immediato sul posto senza servizio assistito o se la manipolazione/trasformazione della carne mediante cottura sfoci nell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Si chiede altresì se la vendita delle bevande debba limitarsi a prodotto confezionato o sia ammessa la mescita e se piatti/posate/bicchieri siano ammessi solo nella forma usa e getta.
Risposta:
Il produttore agricolo, iscritto come tale al registro delle imprese, può effettuare la vendita dei prodotti proveniente in misura prevalente dalle proprie coltivazioni o provenienti da altri produttori agricoli, come indicato dall’articolo 4 comma 1 bis del D.lgs 228/2001. Tale attività, che può comprendere anche il consumo immediato purché in assenza del servizio assistito di somministrazione, può essere avviata previa presentazione di comunicazione, come indicato dal citato articolo 4. La cottura della carne ed anche il suo consumo immediato potrà avvenire solamente se si dimostrerà di averla acquistata da altro produttore agricolo e di cuocerla e consentirne il consumo nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Non sarà invece mai consentita la vendita o il consumo di bevande diverse da quelle prodotte nell’azienda agricola, quindi nessuna bevanda confezionata, ma solamente bottiglie chiuse all’origine dal produttore, lui o altro produttore agricolo, che saranno fornite assieme all’attrezzatura per la loro apertura. La sentenza del Consiglio di Stato pubblicata l’8 Aprile 2019, consente l’uso di tavoli, sedie, posate e stoviglie, esclude solamente il servizio assistito.
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