IL CASO – artigianato – commercio – attività congiunta

15 Aprile 2021
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E’ stato chiesto all’Ufficio Commercio come fare per aprire un laboratorio artigianale (confezione tessile, maglieria e piccoli oggetti in cuoio) volendo vendere, oltre ai propri prodotti anche altri oggetti di artigianato prodotti altrove. Ferma restando la verifica della compatibilità urbanistica del fondo nel centro storico individuato – oltre alla SCIA di commercio di vicinato per la vendita degli articoli prodotti al di fuori dell’attività artigianale – sono necessari altri adempimenti di competenza del SUAP o di altri Uffici, visto che per la tipologia di attività artigianale non pare siano necessarie particolari autorizzazioni ambientali (assenza di processi produttivi che determinano emissioni e/o scarichi diversi da quelli domestici)? E nel caso di attività artigiana non alimentare (anche senza commercio di vicinato) quali sono i titoli necessario per l’esercizio, oltre l’iscrizione all’Albo delle Imprese Artigiane?

Risposta:

L’attività artigianale di articoli di abbigliamento o tessili necessita solamente dell’iscrizione al registro delle imprese quale azienda artigiana, in tale ipotesi l’artigiano potrà vendere i prodotti di propria produzione nei locali stessi dell’attività o in quelli ad essi adiacenti; tale attività può essere insediata solamente in locali aventi destinazione d’uso specifica e quindi artigianale. L’attività di commercio di prodotti non alimentari è soggetta alla presentazione della SCIA e può essere insediata solamente in locali con specifica destinazione d’uso; sarà quindi necessario prevedere se il locale che si intende utilizzare consente l’insediamento di entrambe le attività, ciò sulla base della verifica delle disposizioni edilizie urbanistiche dettate dalle norme attuative del locale piano strutturale; a questo domanda quindi deve rispondere l’ufficio urbanistica del comune.

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