(da itali Oggi)
Scambi transfrontalieri di dati per facilitare la connessione dei servizi pubblici per cittadini e imprese e la loro trasformazione digitale. Tra questi, ad esempio, il riconoscimento reciproco dei diplomi accademici o delle qualifiche professionali, gli scambi di dati sui veicoli per la sicurezza stradale, l’accesso ai dati sanitari e sociali, lo scambio di informazioni in materia fiscale e doganale, l’accreditamento degli appalti pubblici, le patenti di guida digitali ei registri commerciali. Cittadini, imprese e p.a. beneficeranno di un nuovo quadro normativo. Ieri è entrato in vigore il regolamento Ue n. 2024/903 del parlamento e del consiglio, datato 13 marzo 2024 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue serie L del 22 marzo 2024. La “legge” è essenziale per conseguire i target del decennio digitale dell’Unione; tra questi, la disponibilità online del 100% dei servizi pubblici chiave entro il 2030. Secondo una valutazione di impatto condotta dalla commissione europea, la nuova normativa dovrebbe consentire risparmi finoa5 miliardi di euro su base annua. Gran parte delle disposizioni in essa contenute si applicherà entro tre mesi dalla data di entrata in vigore. Ma, affinché sia completamente attuato, il nuovo quadro normativo, secondo Bruxelles, dovrà passare da una serie di misure chiave: • l’istituzione di un quadro di cooperazione multilivello che riunisca i più alti operatori della p.a. digitale degli stati Ue, nonché un’ampia comunità di società civile, esperti, accademicie attori locali, per definire un’agenda comune per l’interoperabilità e un ecosistema in evoluzione di soluzioni comuni di interoperabilità; • l’introduzione di valutazioni obbligatorie dell’interoperabilità per costruire servizi pubblici «interoperabili fin dalla progettazione». Ciò aiuterà gli enti pubblici a esplorare e, se del caso, affrontare gli aspetti dell’interoperabilità transfrontaliera già nella fase di progettazione di nuovi servizi o strumenti; • la nascita di un nuovo portale per l’Europa interoperabile, uno sportello unico per incoraggiare la condivisione e il riutilizzo tra le p.a. di soluzioni affidabili e di alta qualità. • il rafforzamento dei meccanismi di sostegno all’innovazione e alle politiche, tra cui: formazione, spazi di sperimentazione normativa per la sperimentazione politica … * Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 12 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)
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