È stata resa disponibile la nota di sintesi ANCI relativa al decreto legge 14 marzo 2025 n. 25 recante “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento delle pubbliche amministrazioni” (cd. Decreto PA). Il testo del provvedimento contiene una pluralità di misure in materia di personale, rilevanti per Comuni e Città metropolitane, alcune delle quali recepiscono specifiche richieste dell’ANCI. Ricordiamo che il decreto è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 19 febbraio ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 marzo.
Reclutamento dei giovani e stabilizzazione del precariato
Uno degli obiettivi principali del decreto è attrarre giovani talenti nella PA, con particolare attenzione ai diplomati ITS (Istituti Tecnologici Superiori). I Comuni e le Città metropolitane potranno destinare fino al 10% delle capacità assunzionali a candidati in possesso di diplomi specialistici in tecnologie applicate. Questi contratti, inizialmente a tempo determinato, potranno essere trasformati in rapporti a tempo indeterminato, previo conseguimento della laurea e valutazione positiva del servizio prestato.
Parallelamente, il decreto interviene sul precariato degli assistenti sociali, prorogando al 2025 il termine per la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato grazie ai fondi previsti dalla Legge di Bilancio 2018. Questa misura è considerata essenziale per garantire continuità nell’erogazione dei servizi di welfare.
Riforma della mobilità e delle graduatorie concorsuali
Il provvedimento introduce una nuova disciplina della mobilità propedeutica ai concorsi pubblici, che entrerà in vigore dal 2026. Le amministrazioni dovranno destinare almeno il 15% delle facoltà assunzionali alle procedure di mobilità, con priorità per il personale già in comando o fuori ruolo da almeno 12 mesi. Tuttavia, l’ANCI ha espresso perplessità sulla rigidità della norma per i Piccoli Comuni, che potrebbero trovarsi in difficoltà a gestire le nuove regole.
Un’altra modifica rilevante riguarda le graduatorie concorsuali, il cui periodo di validità viene ripristinato a tre anni per gli Enti locali. Inoltre, si chiarisce che lo scorrimento delle graduatorie potrà avvenire per qualsiasi esigenza dell’ente, e non solo in caso di rinuncia o dimissioni dei vincitori.
Ulteriori interventi per gli Enti locali
Il decreto affronta anche altre questioni di rilievo per la PA, tra cui:
– Sostegno ai Piccoli Comuni per l’attuazione del PNRR: incremento delle risorse per il reclutamento di personale e trattamento economico dei segretari comunali.
– Misure per gli Enti locali nei crateri sismici del 2009 e 2016, con estensione della possibilità di ricorrere al cosiddetto “scavalco d’eccedenza”.
– Sospensione delle limitazioni sugli idonei in graduatoria per gli anni 2024 e 2025, facilitando l’assunzione di personale negli Enti locali.
Infine, il decreto prevede lo sblocco del limite al trattamento economico accessorio per i dipendenti statali, una misura che l’ANCI critica perché esclude il comparto delle funzioni locali, storicamente meno retribuito nonostante il crescente carico di responsabilità.
>> IL TESTO INTEGRALE DELLA NOTA DI SINTESI DELL’ANCI.
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