In questi giorni la stampa ha dato particolare risalto a una sentenza della Corte di Cassazione Civile (Sez. III) del 23 maggio 2023, n. 14209 con la quale è stato condannato un Ente locale al risarcimento del danno subito da alcuni residenti a causa delle immissioni di rumore nelle proprie abitazioni, prodotte dagli avventori degli esercizi commerciali ivi ubicati, nelle sere di fine settimana del periodo estivo (cd. movida).
Si tratta, in effetti di una sentenza di assoluto interesse, in quanto nella specie non era in contestazione l’uso “del potere di regolamentazione degli orari da parte del sindaco, bensì la mancata adozione di provvedimenti concreti per rendere effettiva l’osservanza di ordinanze emesse”.
Rimandando ad altro articolo la sintesi della sentenza, in questa sede appare utile evidenziare che l’interesse della questione sembra rinvenirsi, ad avviso di chi scrive, proprio tenendo conto della particolarità del caso concreto: non siamo di fronte ad un’omissione dell’adozione di un atto amministrativo, ma alla mancata verifica della corretta esecuzione di un provvedimento amministrativo.
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