Il Consiglio di Stato, con sentenza 22 novembre 2024, n. 9413, rimette alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea tre questioni pregiudiziali relative al regolamento (UE) n. 717/2014 della Commissione, in particolare per quanto riguarda la definizione di “trasformazione e commercializzazione” contenuta nell’art. 2, lettera c).
Le questioni riguardano: se tale definizione comprenda o meno anche l’attività di commercio al dettaglio di prodotti ittici, e se l’eventuale esclusione di questa attività dal campo di applicazione del regolamento, in base al suo significato letterale, sia compatibile con le disposizioni degli articoli 5, lettere d) e g) del regolamento (UE) n. 1379/2013, che definisce separatamente il commercio al dettaglio nell’ambito dell’organizzazione comune dei mercati dei prodotti ittici.
La Corte dovrà inoltre valutare se tale esclusione risulti compatibile con la disciplina generale del settore della pesca, in cui il commercio al dettaglio è comunque definito come parte di quest’attività.
In sintesi, si chiede se il regolamento (UE) n. 717/2014 si applichi o meno all’attività di commercio al dettaglio di prodotti ittici, alla luce del suo legame con il settore della pesca o della sua netta separazione, e se tale esclusione sia giustificata.
Infine, è richiesta una valutazione circa la compatibilità del diritto dell’UE con una normativa nazionale che consenta l’erogazione di aiuti de minimis alle imprese che commerciano al dettaglio prodotti ittici, quando questi non derivano dalla pesca industriale e sono situati in una zona franca urbana istituita a seguito del sisma che ha colpito l’Italia centrale.
Commercio al dettaglio di prodotti ittici
Consiglio di Stato 22 novembre 2024, n. 9413
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