L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha presentato il primo bilancio dell’attività di tutela del consumatore svolta nel settore dell’acquisto di contenuti multimediali per i telefoni cellulari. Tra il 2007 e ottobre del 2009 l’Autorità ha concluso 19 istruttorie per pratiche commerciali scorrette, comminando sanzioni per 8 milioni e 360mila euro. Se si considerano anche i procedimenti avviati prima dell’entrata in vigore della direttiva europea di tutela del consumatore (d lgs. n.145 e n.146 dell’agosto 2007) il totale delle multe arriva a nove milioni e 45mila euro. I dati sono stati illustrati a Bruxelles dal direttore generale della Tutela del Consumatore, in occasione della conferenza stampa presieduta dalla commissaria Meglena Kuneva per la presentazione dei risultati dello sweep (indagine a tappeto) relativo ai siti internet sui quali si acquistano i contenuti multimediali (
http://ec.europa.eu/consumers/index_en.htm). Al progetto, voluto dalla Commissione Europea, hanno partecipato, oltre all’Italia, 28 Autorità nazionali competenti per la tutela dei consumatori (26 Stati membri più Norvegia e Islanda). Da giugno 2008, inizio del monitoraggio, le 29 Autorità hanno controllato 301 siti web che vendono servizi di suonerie, wallpapers e altri servizi di telefonia mobile, riscontrando irregolarità nel 70% dei casi e rimuovendo i profili di scorrettezza: 159 siti sono stati corretti (52% dei casi), mentre 54 siti hanno chiuso (17% dei casi). L’obiettivo è stato verificare il rispetto della normativa vigente a tutela dei consumatori e informare gli operatori e i consumatori, per dissuadere i primi dall’adozione di comportamenti scorretti e rassicurare i secondi sull’effettiva tutela dei loro diritti. In Italia, su 7 siti internet controllati 4 sono risultati in contrasto con la normativa europea in quanto i siti non fornivano informazioni chiare (ad esempio, sul numero di suonerie fornite al prezzo pubblicizzato, o sul loro costo). Sono state multate 9 compagnie (Telecom Italia, Vodafone, Wind, Dada, Zed, H3G, Zeng, Fox Mobile e Tuttogratis) per circa 2 milioni di euro complessivi. Diversi i profili di scorrettezza individuati dall’Antitrust italiana: 1) in molti siti è stata riscontrata l’omessa specificazione della natura “in abbonamento” del servizio offerto; 2) è stata rilevata una particolare complessità delle procedure che i consumatori avrebbero dovuto utilizzare per interrompere la prestazione del servizio; 3) è stato accertato un utilizzo quantomeno spregiudicato di claim di gratuità, ad esempio con riguardo alla possibilità di scaricare un contenuto gratis, per accedere al quale si doveva però sottoscrivere un abbonamento; 4) si è anche verificato l’invio ai consumatori di SMS ingannevoli, rispondendo ai quali si finiva per dar luogo alla fornitura di contenuti non consapevolmente richiesti. Complessivamente, comprendendo anche le istruttorie avviate sulla base dello sweep, l’Antitrust italiana ha concluso 19 procedimenti sanzionatori per pratiche commerciali scorrette di cui 4 avviati prima dello sweep e 11 avviati successivamente. Prima dell’entrata in vigore della normativa europea a tutela del consumatore l’Autorità aveva inoltre avviato 7 procedimenti conclusi con sanzione per messaggi pubblicitari ingannevoli.
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