Affitti brevi: oltre il 60% delle strutture ricettive ha già ottenuto il Codice Identificativo Nazionale (CIN)

Tre strutture su cinque sono già in regola con la nuova normativa sul CIN.

21 Novembre 2024
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Il Ministero del Turismo, con una nota del 20 novembre 2024, informa che, a poco più di due mesi dall’entrata in vigore della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), introdotta ufficialmente il 3 settembre 2024 con il relativo Avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale, oltre tre strutture su cinque sono in regola.
Ad oggi le strutture del territorio presenti in BDSR censite e trasmesse dalle Regioni e dalle Province Autonome ammontano a 567.000 unità di cui 340.623 unità risultano aver preso il CIN, più del 60% delle strutture censite.

Cos’è il CIN e come si ottiene


Il CIN, obbligatorio per tutte le strutture ricettive, rappresenta un passo fondamentale per garantire trasparenza e legalità nel settore turistico. La procedura per ottenerlo è stata progettata per essere semplice e rapida: il gestore può accedere al sistema tramite SPID o CIE, inserire i dati richiesti e ricevere il codice in tempo reale.

Proroga al 1° gennaio 2025 per il completamento del CIN


Per agevolare le strutture ancora non in regola e garantire un’implementazione omogenea del sistema, il termine ultimo per ottenere il CIN è stato prorogato al 1° gennaio 2025. Dopo questa data, le strutture non conformi potrebbero essere sanzionate.
Lo slittamento ha anche l’obiettivo di supportare i gestori dei portali telematici che pubblicano gli annunci, assicurando la piena interoperabilità e sicurezza tra le banche dati coinvolte.

Monitoraggio e trasparenza


Il Ministero ha attivato una piattaforma dedicata, disponibile sul sito ufficiale bdsr.ministeroturismo.gov.it, che consente di monitorare l’andamento del processo di registrazione. Inoltre, è già operativa una procedura automatica che attribuisce il CIN nel caso in cui la Pubblica Amministrazione non intervenga entro 30 giorni dalla segnalazione di eventuali anomalie.

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