Il Suap e le sue competenze in materia ambientale: la sentenza del Consiglio di Stato

Consiglio di Stato 8/10/2024 n. 8086

16 Ottobre 2024
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Il ruolo del Suap: funzioni e limiti


Il Consiglio di Stato, con la sentenza 8 ottobre 2024, n. 8086, ha affrontato la questione della competenza del Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive) nei procedimenti autorizzatori in materia ambientale. Al centro del giudizio vi era il ricorso presentato da un’azienda contro il rigetto, da parte del Suap, della domanda di ampliamento di un impianto di compostaggio. L’appellante contestava la competenza del Suap, sostenendo che solo le Regioni o le Province avrebbero avuto l’autorità di rilasciare autorizzazioni ambientali ai sensi dell’art. 208 del Testo Unico Ambientale (d.lgs. 152/2006).

Il Suap, secondo la normativa vigente (d.P.R. 160/2010), è individuato come l’unico soggetto pubblico di riferimento per tutte le vicende amministrative riguardanti le attività produttive, incluse quelle relative alla realizzazione o ampliamento di impianti produttivi. Tuttavia, sono espressamente esclusi dall’ambito del Suap alcuni settori specifici, come gli impianti energetici o le attività che implicano l’utilizzo di sostanze radioattive.

Nel caso esaminato, il Consiglio di Stato ha stabilito che il Suap, pur non essendo un’autorità competente a decidere autonomamente su tutte le questioni ambientali, ha il compito di coordinare l’iter amministrativo e raccogliere i pareri tecnici delle diverse amministrazioni coinvolte, emettendo il provvedimento finale. Questo avviene senza modificare il sistema delle competenze di ciascun ente. Pertanto, la competenza del Suap è stata confermata anche per il rilascio delle autorizzazioni ambientali richieste dall’azienda.

Il Consiglio di Stato ha quindi respinto l’appello, confermando la legittimità del diniego opposto dal Suap.

La sentenza ribadisce la centralità del Suap nei procedimenti amministrativi legati alle attività produttive, ma chiarisce che il suo potere di coordinamento non può travalicare i limiti imposti dalla normativa ambientale e paesaggistica, specie nelle aree protette.

Giurisprudenza collegata


La sentenza si inserisce in un filone giurisprudenziale già consolidato, che riconosce il ruolo centrale del Suap nel coordinare procedimenti complessi relativi alle attività produttive. In particolare, il Consiglio di Stato ha fatto riferimento alla sentenza n. 5659 del 2015, che aveva già chiarito come il Suap possa rilasciare autorizzazioni che costituiscono varianti urbanistiche automatiche, anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

Tuttavia, la sentenza n. 8086 ha anche sottolineato i limiti di tale potere: la deroga urbanistica concessa ai sensi dell’art. 208 del TUA non è illimitata, specialmente quando vi siano normative di tutela paesaggistica o ambientale di rango superiore, come nel caso delle aree naturali protette o soggette a piani regolatori che limitano il consumo di suolo.

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