Un apprezzato pudore da parte di chi è evidentemente consapevole di quanto fuori sia il rinnovo automatico e atti successivi ivi disciplinati… ops, meglio… previsti, anzi, ancor meglio, raccomandati dal paradigma tracciato e, questo sì, disciplinato dalle Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.
Un pudore che si legge nell’incipit dell’Allegato A ove è chiaramente detto che “le presenti linee guida costituiscono indicazioni ai fini della disciplina dei procedimenti di rinnovo o di attribuzione delle concessioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche, aventi scadenza entro il 31 dicembre 2020”, rituale in fatto di linee guida, ma che per un provvedimento adottato soltanto un mese prima, più che rispetto degli ambiti di competenza, ergo, espressione di “leale” collaborazione, nei confronti, in particolare, delle Regioni, alle quali spetta la determinazione delle modalità con cui si realizza detto rinnovo, ha il sapore di un … fate vobis che, più di altri, se non esclusivamente, pagheranno i Comuni, chiamati ad avviare d’ufficio il … “procedimento”.
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