Un gioco che in Italia sta cavalcando l’onda del successo già registrato in Asia, Europa e più di recente negli Stati Uniti. Il nome stesso ne sintetizza l’esperienza: Intrappolato. Ovvero, ‘escape-room’ reali, presenti in ben 17 città lungo tutto lo Stivale, che raccolgono circa 15.000 giocatori ogni mese.
La squadra (da due a sei giocatori) che si ritrova chiusa nella stanza ha un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni (in totale tra i 45 e 50 giochi di logica e osservazione) e aprire un lucchetto dopo l’altro per tentare di riconquistare la libertà.
I giocatori sono soli sin dal loro arrivo: la porta di ingresso è anonima, non c’è reception né accoglienza, solo un codice di ingresso inviato via mail dopo l’iscrizione online (si compila il form su www.intrappola.to).
La ‘escape-room‘, riproduzione di uno scantinato abbandonato, è aperta a tutti, dai 6 ai 99 anni. “Vengono a giocare intere famiglie con bambini, gruppi di amici, colleghi di lavoro.
Ma per l’apertura di un “ESCAPE ROOM” che cosa necessita presentare all’Ufficio Commercio?
Escape room è la replica dal vivo di un videogioco che consiste nel venire chiusi in una stanza avendo un determinato periodo di tempo per riuscire ad aprirla attraverso la soluzione di quesiti, enigmi e indovinelli. Per tale attività non ci risulta che siano state fornite indicazioni o linee guida da seguire per lo svolgimento e quindi riteniamo in primo luogo che l’interessato debba iscriversi al registro delle imprese. Premesso questo, nella circolare n. 52 del 20 novembre 1982 il Ministero dell’Interno, ha precisato che “Per spettacoli e/o trattenimenti possono intendersi tutti quei divertimenti, distrazioni, amenità intenzionalmente offerti al pubblico, in rapporto ai quali si prospetta l’esigenza che la potestà tutrice della pubblica autorità intervenga per garantire l’incolumità pubblica, l’ordine, la moralità e il buon costume (artt. 70, 80 testo unico delle leggi di P.S.).
La differenza tra “spettacoli” e “trattenimenti” consiste essenzialmente nel fatto che gli spettacoli sono divertimenti cui il pubblico assiste in forma più passiva (cinema, teatro, ecc.), mentre i trattenimenti sono divertimenti cui il pubblico partecipa più attivamente (feste da ballo, giostre, baracconi di tiro a segno, ecc.).”. Se l’attività è rivolta ad un pubblico generico e svolta nell’ambito di un’attività imprenditoriale, salva diversa indicazione ministeriale o giurisprudenziale di cui non siamo a conoscenza, chi scrive ritiene che necessiti licenza di cui all’art. 68, e al fine di garantire la incolumità delle persone che comunque ai fini del gioco sono chiuse dentro ad una stanza, una verifica della sicurezza dei luoghi ai sensi dell’art. 80 del TULPS.
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