Garante privacy: troppi dati per le fidelity card

27 Marzo 2008
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Il garante per la protezione dei dati personali si è espresso in merito alle “fidelity card” utilizzate ormai da quasi tutte le grandi catene commerciali, dai supermercati alle compagnie aeree, dell’editoria e le tessere per la benzina.
Le fidelity card, permette di accumulare punti e ricevere in cambio, a seconda  dei casi, premi o sconti.
Le carte vengono solitamente consegnate dopo la compilazione di questionari e la loro utilizzazione comporta il trattamento dei dati personali del cliente e dei suoi familiari.
Le tessere infatti non raccolgono solo dati anagrafici ma anche informazioni come titolo di studio, professione, interessi, hobby, abitudini di consumo e modalità d’acquisto.
Il garante del trattamento dei dati personali è intervenuto in merito alla questione asserendo che le carte fedeltà vanno rilasciate anche se il consumatore non intende partecipare a iniziative di profilazione e di marketing, ma tutti i clienti devono essere messi al corrente in maniera chiara e precisa sugli scopi per cui vengono raccolti i dati personali.
Sul provvedimento infatti si legge: “quando le informazioni personali vengono usate anche per costruire profili di consumatori, per ricerche di mercato o per direct marketing, i consumatori devono esprimere, liberamente e senza sollecitazioni, il consenso su tale uso”.
Non si possono utilizzare i dati delle carte fedeltà per monitorare comportamenti e abitudini al consumo dei clienti, se gli interessati non ne sono stati informati.
Si possono utilizzare, senza autorizzazione del cliente, soltanto dati utili per attribuire i vantaggi della carta.

 

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