L’Autorità sottolinea che negli ultimi due anni l’incremento del costo del denaro ha determinato aumenti nelle rate indicizzate, a seconda della durata e ammontare del mutuo, anche del 20 per cento.
Il decreto viene dunque incontro ad un’esigenza reale.
Perché generi effetti positivi, senza disincentivare la competizione, vanno però salvaguardati tre requisiti essenziali, prevedere condizioni e/o strategie commerciali migliori per la clientela; garantire la surrogazione del mutuo a costo zero, anche per quanto riguarda i costi dei servizi notarili; assicurare la trasparenza delle condizioni, il mutuatario deve essere messo nella condizione di valutare gli effetti della rinegoziazione, tenendo conto non solo dell’abbattimento della rata ma anche del maggior costo legato all’allungamento del prestito iniziale e dei rischi legati alle diverse possibili evoluzioni dei tassi di interesse.
Per l’Autorità solo in base ad informazioni chiare ed esaurienti il cliente può decidere se cercare soluzioni alternative con la surrogazione del mutuo presso altre banche concorrenti, innescando così positive spinte competitive.
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