Le “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese e l’energia” – provvedimento che faceva parte dei collegati alla finanziaria per il 2009 – sono state approvate definitivamente dal Parlamento il 9 luglio scorso.
In 64 articoli, la nuova Legge Sviluppo – com’è stata rinominata – è entrata in vigore lo scorso 15 agosto.
Tra le principali misure: il ritorno dell’Italia al nucleare, la class action, che non sarà retroattiva ed entrerà in vigore non prima del gennaio 2010 e il ripristino dei fondi per l’editoria (140 milioni in due anni).
Le riforme strutturali introdotte dalla Legge Sviluppo possono così essere sintetizzate:
· Energia: con la Legge Sviluppo si snelliscono le procedure per la realizzazione delle reti e delle infrastrutture energetiche, si dà forte impulso alle fonti rinnovabili, si riapre la strada al nucleare.
· Imprese: snellimenti delle procedure e dei tempi, migliore valutazione dei progetti imprenditoriali, maggior ricorso ai cofinanziamenti pubblico-privato attraverso i nuovi Contratti di Sviluppo eredi degli attuali Contratti di Programma.
· Consorzi agrari e camere di commercio trasformazione dei consorzi agrari in cooperative e riorganizzazione della rete camerale per aumentarne l’efficacia nel sostegno ai sistemi economici territoriali.
· Consumatori: diventa operativa la class action e vengono introdotte nuove misure a tutela dei consumatori per una maggiore trasparenza dei servizi energetici e di telecomunicazione.
>> Legge 23/7/2009, n. 99 – Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonchè in materia di energia
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